lunedì 16 marzo 2009

Inconsapevolezza pregiudiziale nel pregiudizio

Come possiamo capire se l'uomo appartiene veramente a un gruppo diverso dai vari gruppi?
La risposta è semplice: del gruppo ha i tratti somatici, la lingua, l'abbigliamento, la cultura, il comportamento, ma anche le divise, le bandiere e quant'altro possa servire a sancire il discrimine fra chi è dentro il gruppo e che ne è fuori.
E' chiaro che il Sordo ha una lingua, un comportamento, una cultura, forse ha anche una bandiera.

Il pregiudizio nasce proprio dal giudizio del gruppo paragonato ad un altro gruppo, dall'opinione errata che dipende da scarsa conoscenza dei fatti o da accettazione non critica di convinzioni correnti.

Tali pregiudizi si esprimono fondamentalmente nella comunicazione sociale e prevalentemente nel linguaggio. Il linguaggio può dare origine a pregiudizi.
Prendiamo come esempio i termini che sono stati via via usati negli Stati Uniti per denominare la popolazione di origine africana: prima il dispregiativo "nigger", poi il più neutro "negro", poi "colored", poi "black", infine "african american". Questo esempio si può collegare al mondo dei sordi, e cioè ai termini usati di volta in volta, in Italia, per definire la persona priva di udito: prima "sordomuto", poi "ipoacusico", poi "audioleso", poi "sordoparlante", infine "sordo". Questi esempi sono come la lotta al pregiudizio, si comincia in genere con il denunciare l'uso delle etichette ritenute offensive o, in ogni caso, caricatesi nel tempio di significati negativi. Perchè sentiamo il bisogno di precisare l'appartenenza etnica o il colore della pelle, la statura, il colore dei capelli? Se una persona non appartiene a un gruppo non può vivere in modo libero, sereno ed esprimibile; è chiaro che un soggetto ha bisogno di sentirsi bene e allora cerca dappertutto di avere o entrare nel gruppo che gli appartiene.

Per esempio i sordi pensano e/o credono che il mondo dei Sordi non abbia nessun valore culturale e linguistico, ma, in realtà, esso ha un grandissimo valore antropologico, etnico, culturale, morale e linguistico, come tutti gli uomini del mondo.

Provate a capire perchè i cinesi amano curare le piante tipo Bonsai e non le varie piante esistenti in Cina. La filosofia dei cinesi è che curare le piante "straordinarie" e "particolari" sia la cosa più importante per loro, perchè la diversità è la sorgente della bellezza interiore di ogni pianta tipo Bonsai.

La paura del diverso può provocare un disagio psicologico, perchè l'uomo vive con la propria immagine culturale attraverso le varie esperienze vissute e poi scopre che la propria immagine è frantumata. Di conseguenza egli si sente automaticamente diverso dal gruppo, allora cerca ovunque, per avere un gruppo che gli appartenga veramente; ricordatevi che la diversità è come un fiore bellissimo che ha le spine. La diversità è una rosa come i Bonsai!

Concludo dicendo che: Gli Uomini sono Uguali perchè hanno lo Stesso Diritto D'essere Diversi.

BIBLIOGRAFIA:
- Arcuri L. (1992), Razzismo. Il pregiudizio automatico - "Psicologia contemporanea";
- Arcuri L., Cadinu M.R. (1998), Gli stereotipi. Dinamiche psicologiche e contesto delle relazioni sociali - Il Mulino